La chiesa è situata nella frazione di Montebello, oggi praticamente integrata nella città di Perugia, nei pressi della confluenza delle strade di via Tuderte e via Marscianese che scendevano verso l’Umbria meridionale. La chiesa si erige fuori dal contesto urbanizzato vero e proprio, sviluppatosi quasi unicamente negli ultimi decenni.
Posizionata nella sommità del colle, a cui si accede da un a stradina che si dirama dalla via principale, si affaccia verso la valletta sottostante, mentre alle sue spalle spazia sulla vallata del Tevere, del Monte Subasio e su Assisi. La facciata dell’edificio è schermata dagli alberi, ma il campanile segnalare con chiarezza la sua posizione elevata. Un campo da calcetto è compreso nel lotto ecclesiastico.
STRUTTURA
Ad unica navata, suddivisa in tre campate con abside sul fondo. La zona presbiteriale è rialzata di un gradino, identificata da una balaustra dietro alla quale si pone l’altare, mentre di fronte è stata giustapposta la mensa. Nella prima campata a sinistra è posizionato un confessionale dentro il piccolo arco cieco, le due campate centrali più rientranti ospitano due altari simmetrici contraddistinti da ricchi ornamenti in gesso apposti attorno alla mensa e alla nicchia vetrata contenente due statue dei santi, mentre nella terza campata due ingressi portano a sinistra all’esterno e a destra nei locali contigui.
La facciata principale è in pietra mista, contornata lungo il perimetro del suo prospetto da un disegno in laterizio che accenna a diventare modanatura sotto il colmo. Il portale in travertino, che segue gli stili settecenteschi, ha mensole e volute in pietra di scarsa forza chiaroscurale e dentro una lunetta disegnata con forme concave determinata da laterizi. Più in alto, la finestra in asse, presenta una cornice in travertino, mentre un esile croce è posta a chiusura del colmo. Delle altre facciate risulta visibile solo il lato sinistro, con due aperture similari vicini ai due spigoli in alto e un ingresso secondario con una rampa che permette il superamento delle barriere architettoniche.
La chiesa presenta le pareti intonacate in ocra con le modanature grigie, elementi che enfatizzano le ricche decorazioni barocche in gesso lasciate bianche. È evidente la struttura a pareti portanti rafforzate da paraste dove appoggiano i pennacchi della volte a botte ribassata, lunettata in funzione delle finestre modanate ad arco ribassato, ad eccezione fatta per la seconda campata segnata da due più grandi archi di imposta a tutto sesto che fanno spazio agli ornati altari secondari che partono da terra ed interrompono l’ampia trabeazione di ordine dorico. La parete di fondo emerge per il suo ricco altare con decorazioni in gesso e al centro un crocifisso ligneo disposto davanti ad uno sfondo porpora, mentre nella controfacciata sopra la bussola si configura una finestra con cornice e accanto due lapidi commemorative.
La diversità di materiale utilizzato nella facciata suggerisce l’ipotesi di un possibile impianto precedente del quale l’edificio ecclesiastico ne ha riutilizzato fondazioni. All’interno, sotto l’intonaco in parte scrostato, emerge l’originaria decorazione con motivi marmorizzati.
Il campanile è in muratura, ha nel prospetto principale lungo la canna l’ingresso e due finestre in asse, più in alto lo spazio predisposto per l’orologio assente. La cella campanaria è aperta su quattro lati con arco a tutto sesto, modanature negli spigoli e all’imposta con il tetto in tegole a padiglione.
Caratteristica di rilievo è la pavimentazione è con piastrelle ottagonali.
STORIA
La Parrocchia risulta appartenere sin dal 1143 ai benedettini di San Pietro in Perugia e i monaci vi esercitarono la propria giurisdizione fino all’incameramento dei beni ecclesiastici, quando le competenze passarono alla Fondazione per l’istruzione agraria di Perugia.
Nel 1567 alla chiesa di San Giustino viene unita sine cura quella di San Giuliano in San Giuliano, sempre di giurisdizione dei benedettini di San Pietro. La chiesa attuale fu edificata nell’anno 1764 a spese del Monastero di San Pietro come risulta dalla lapide commemorativa posta sulla controfacciata della chiesa.
Le tre campane del campanile furono realizzate in anni diversi, la più grande nel 1913, la mezzana nel 1835 e la piccola nel 1884. Il 20 aprile 1941 il vicario generale Monsignor Raffaele Baratta inaugura la nuova statua della Madonna del Rosario di Ortisei in sostituzione di quella antica.
Nell’ottobre del 1944 fu riparato il tetto della chiesa a seguito dei danni subiti dalla guerra e l’anno seguente vennero riparate le capriate del tetto e i canali di scolo.