Maggio è il mese più bello che ci sia. Lo splendore primaverile, l’esplosione di colori e di profumi che inebriano l’aria, accompagnate dall’aumento delle temperature dopo il freddo e umido inverno.
Da molti secoli, il mese di Maggio è il mese dedicato alla Madonna. Nei popoli dell’antichità era una ricorrenza stagionale per festeggiare l’arrivo della primavera. Dal medio Evo, nella tradizione religiosa, l’arrivo della primavera è dedicato alla Madonna, prima ricordata nel Calendimaggio, ovvero le calende di maggio, il primo giorno del mese, a cui successivamente si aggiunsero le domeniche e infine tutti gli altri giorni.
Molti sono i riferimenti e le citazioni che legano questo mese alla vergine Maria. San Pio da Pietralcina diceva: “Ecco finalmente è tornato il mese della bella Mammina…“. Papa Paolo VI scriveva: “…è il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione.”
Maggio è chiamato anche il “mese delle Grazie e delle Glorie di Maria”, perché in questo mese si ricevono le grazie, celebrando le glorie della Madre del Signore. È una devozione popolare antica e molto sentita dai fedeli quella del mese di maggio dedicato tradizionalmente alla Madonna con vari momenti di preghiera, dalle processioni ai pellegrinaggi nei Santuari, alla recita del Rosario.
Le prime pratiche devozionali, legate in qualche modo al mese di maggio risalgono però al XVI secolo. In particolare a Roma San Filippo Neri, insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore.
L’indicazione di maggio come mese di Maria viene designata da Annibale Dionisi, religioso di estrazione nobile vissuto tra il 1600 e il 1700. Nel testo di una sua pubblicazione, invita a vivere e a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa, nella sua semplicità, recitare il Rosario davanti all’immagine della Vergine.
Nei decenni successivi la devozione Mariana acquista sempre più importanza. L’8 dicembre 1854 viene proclamato da papa Pio IX, con la bolla “Ineffabilis Deus“, il Dogma dell’Immacolata Concezione, in cui è sancito che la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
Don Bosco confidava e la invocava con il titolo di “Ausiliatrice”, riconosciuta dalla Chiesa come la Madonna dei tempi difficili. E ancora Papa Montini scriveva: “…giacché Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso.”