Molti sono stati i parroci che vi hanno svolto la propria missione, e dal Dicembre 1980 è iniziata quella di Don Giovanni Battista Tiacci che ha portato nella piccola comunità sostanziali cambiamenti non solo nella vita religiosa ma anche in quella sociale. Con il suo arrivo è nata anche un’associazione denominata “Comitato Parrocchiale” che con l’aiuto e la partecipazione della comunità (è d’obbligo ricordare il primo presidente Gabriele Liberti) si è occupata di organizzare e migliorare le attività in ambito religioso e laico. Tra le molte opere di miglioria
sono difatti stati ristrutturati vari edifici esistenti e costruito nuove strutture e aree.
Nell’anno 2017 Don Giovanni Battista Tiacci ha raggiunto il traguardo del pensionamento e questo ha comportato l’aggregazione della parrocchia di San Fortunato della Collina con alle altre parrocchie vicine che sono Boneggio, San Giustino, Santi Proto e Giacinto e San Martino Delfico che insieme costituiscono Unità Pastorale 17 della Diocesi di Perugia e Città della Pieve.
LA CHIESA DI SAN FORTUNATO
La chiesa è situata al centro di San Fortunato della Collina, una frazione del comune di Perugia che si trova lungo la strada statale Marscianese a sud-ovest della città di Perugia, sul crinale della collina che separa la valle del Tevere dalla piccola valle solcata dal torrente Genna. Sia la Chiesa che il piccolo centro abitato sono dedicati a San Fortunato vescovo di Todi, vissuto 500 anni dopo la nascita di Cristo e già ritenuto santo in vita. Nell'anno 1842 fu eletta compatrona una Santa suora di clausura, Veronica Giuliani. In tempi recentissimi, per iniziativa del parroco emerito Don Giovanni Battista Tiacci e dei molti parrocchiani devoti, è stato nominato compatrono anche San Pio da Pietrelcina.
L'edificato si configura come una delle piccole fortificazioni collinari dipendenti dal contado di Porta San Pietro, dapprima villa (fine XIII secolo), poi dotato di mura nel 1311, fino a definirsi come castello. La chiesa si pone al centro dell'area dell'antica fortificazione, a formare il lato di una piazzetta a cui si accede salendo e passando attraverso lo stretto l'arco d'ingresso. La chiesa si presenta in forma compatta, dovuto all'ampliamento avvenuto con la riforma culturale promossa dal programma architettonico delle chiese leonine, e sono risaltate le raffinate forme e insieme all'alto e importante campanile si attesta come elemento significativo nel paesaggio.
LA CHIESA DI SAN GIUSTINO
La chiesa è situata nella frazione di Montebello, oggi praticamente integrata nella città di Perugia, nei pressi della confluenza delle strade di via Tuderte e via Marscianese che scendevano verso l'Umbria meridionale. La chiesa si erige fuori dal contesto urbanizzato vero e proprio, sviluppatosi quasi unicamente negli ultimi decenni. Posizionata nella sommità del colle, a cui si accede da un a stradina che si dirama dalla via principale, si affaccia verso la valletta sottostante, mentre alle sue spalle spazia sulla vallata del Tevere, del Monte Subasio e su Assisi. La facciata dell'edificio è schermata dagli alberi, ma il campanile segnalare con chiarezza la sua posizione elevata. Un campo da calcetto è compreso nel lotto ecclesiastico.
LA CHIESA DI SAN CIPRIANO
L'esistenza di questa chiesa è documentata in un elenco catastale compilato intorno al 1500. La struttura della costruzione rientra in quelle definite le "Chiese Leonine", quegli edifici di culto accomunati dal fatto di essere stati realizzati o complessivamente ristrutturati negli anni compresi tra il 1846 e il 1878 per volere dell'allora vescovo di Perugia Vincenzo Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, nel territorio della diocesi. Similmente alla la chiesa di San Fortunato e di San Martino Delfico, le chiese presentano in facciata numerosi elementi in laterizio, utilizzato sia nella tessitura muraria sia nell'apparato decorativo sotto forma di terrecotte architettoniche. Proprio l'impiego del laterizio costituisce uno dei principali elementi ricorrenti in queste chiese, che non a caso sono piuttosto concentrate lungo la via Marscianese, nota in Umbria come "Via del Laterizio" per la presenza lungo questa strada di numerose fornaci storiche.
LA CHIESA DEI SANTI PROTO E GIACINTO
La chiesa è situata in località Montebello, ma si trova in un posizione più isolata rispetto al centro urbano. Immersa tra i colli è delimitati da due rami stradali importanti che escono dal centro storico di Perugia, fra la via Tuderte e la via Assisana. La chiesa perde la caratteristica di chiesa di campagna quando, dal Settecento, le nobili famiglie perugine incominciarono a costruire le loro residenze isolate nell'area, come la villa di Coriolano Monti, ingegnere e politico italiano, e oggi sede di attività ricettive correlate alla sfera ecclesiale.
L'edificio si trova al lati della strada, ma la struttura non segue l'orientamento dei punti cardinali, come molte strutture religiose, né le direzioni stradali, ma si pone su un sentiero di mezzacosta, con la facciata posteriore aperta sulla valle di Ponte San Giovanni. Originariamente povera nelle forme e ricostruita quasi totalmente nel 1757, la chiesa ha subito danneggiamenti a seguito del sisma del 1997, ma sono stati terminati nel 2013 i lavori di restauro che ne hanno conferito un volto nuovo.
LA CHIESA DI SAN MARTINO DELFICO
Appena fuori Perugia, sul crinale che separa la valle del torrente Genna dalla piana del Tevere, lungo la via Marscianese, sorge San Martino Delfico, piccola frazione di Perugia. La chiesa si pone come elemento di divisorio tra le abitazioni da un lato e dall'altro la grande villa Alfani Silvestri del Settecento, originariamente di proprietà dei conti Donnini, che con i suoi corpi di fabbrica confina con la chiesa.
L'edificio ecclesiastico si rivolge ad oriente verso Perugia, con la facciata parallela alla strada. Il campanile è posto sul lato sinistro e insieme al grande corpo dell'aula liturgica, risultano ben visibili da tutta l'area circostante, caratteristica questa di molte chiese sorte in territori agresti, per essere punto di riferimento sia visivo e sia sonoro, con lo scandire del tempo con le sue campane. A causa delle lesioni strutturali provocate dagli eventi sismici degli ultimi anni la Chiesa di San Martino Delfico è stata dichiarata inagibile dai tecnici comunali incaricati del controllo costruzioni.
LE CHIESE DELL'UNITA' PASTORALE 17
Chiesa di San Fortunato della Collina
Chiesa di San Cipriano
IL VANGELO DELLA DOMENICA E DEI GIORNI FESTIVI

“La vostra pace scenderà su di lui.”
XIV Domenica del Tempo Ordinario

“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.”
XII Domenica del Tempo Ordinario
INFO DELL'UNITA' PASTORALE
Il Rosario
Tipica del mese mariano e ampiamente diffusa è la recita del Rosario, che papa Pio V – già a metà del Cinquecento – definì «una modalità di orazione e di preghiera a Dio facile, alla portata di tutti e oltremodo pia». A codificarne la struttura definitiva fu il monaco domenicano Alano de la Roche, che narrò di aver avuto precise istruzioni dalla Madonna, in diverse apparizioni fra il 1463 e il 1468. Secondo quanto narra la tradizione, durante la visione il monaco Alano avrebbe ricevuto dalla Vergine quindici promesse, valide per tutti i devoti del Rosario. Fra esse c’è la speciale protezione mariana per tutti coloro che lo recitano devotamente, la garanzia che i fedeli non moriranno senza sacramenti, l’assicurazione che quanti propagheranno il Rosario verranno soccorsi dalla Madonna in ogni loro necessità. La struttura prevedeva quindici decine di Ave Maria, con un Padre nostro all’inizio di ciascuna decina e la contemplazione di altrettanti Misteri della salvezza: rispettivamente, una cinquina caratterizzata dal gaudio dell’incarnazione, una dal dolore della passione e una dalla gloria successiva alla risurrezione. Mancava soltanto la preghiera finale del Gloria al Padre, inserita all’inizio del XVII secolo. Nel 2002, papa Giovanni Paolo II ha poi voluto rimarcare la centratura del Rosario su Gesù Cristo, aggiungendo il nuovo ciclo dei Misteri della Luce, relativi al tempo della vita pubblica del Redentore.
Lettera di Don Giovanni Amico, 16 giugno 2020
In seguito al ridursi delle restrizioni adottate dovute all’epidemia, con il Consiglio Pastorale sono stati definiti gli eventi e le modalità di attuazione degli stessi riguardanti le attività parrocchiali nei prossimi mesi.
EVENTI DELL'UNITA' PASTORALE
“FORTI NELLA TRIBOLAZIONE”
Un piccolo aiuto per saper scorgere la vicinanza e la tenerezza di Dio in questo periodo fatto di dolore, sofferenza, solitudine e paura. Si presenta così “Forti nella tribolazione”, il libro pensato dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede che a partire da oggi è disponibile gratuitamente sul sito internet della Libreria Editrice Vaticana. Basta solo qualche click per poterlo scaricare in formato digitale ricevendo così un compendio ausiliario per condividere, meditare e pregare assieme.
Sussidio per vivere il Triduo Pasquale in famiglia
Il cristianesimo ha avuto origine e ha il suo centro nella Pasqua di Cristo, che consiste nel passaggio dalla morte alla vita nuova ed eterna. Questo evento non appartiene solo al passato storico, ma influenza e dà senso alla nostra vita. Ognuno di noi ha preso parte a questa morte e risurrezione quando siamo diventati cristiani, ma una volta all’anno, facciamo memoria della passione, morte e risurrezione, in tre giorni, che chiamiamo Triduo Pasquale
Benedizione “Urbi et orbi” del Santo Padre Francesco
Alle ore 18:00 di venerdì 27 marzo, in una piazza San Pietro deserta e bagnata da una pioggerellina incessante, Papa Francesco ha pregato insieme a milioni di fedeli, collegati da tutto il mondo. Dopo la Supplica, è seguita la Benedizione eucaristica Urbi et orbi, con la proclamazione dell’indulgenza plenaria.
RICORRENZE
San Fortunato di Todi
Dal Martirologio Romano, come riferisce il Papa San Gregorio Magno: “A Todi in Umbria, San Fortunato vescovo, rifulse di immensa virtù nel prestare assistenza ai malati.”
Festa del Santissimo Crocifisso
Il crocifisso è uno dei simboli più importanti del Cristianesimo. Gesù, morendo su di esso, ha rovesciato il senso della croce: da simbolo di morte lo ha reso segno dell’Amore di Dio e simbolo della nostra fede. Dare la vita per salvare altri è l’atto umano più nobile. A devozione, la gente di San Fortunato della Collina, ogni cinque anni, porta in processione per tutta la parrocchia il crocifisso benedetto da Padre Pio da Pietralcina.
Santa Veronica Giuliani
A Città di Castello in Umbria, Santa Veronica Giuliani, badessa dell’Ordine delle Clarisse Cappuccine, che, ricca di carismi spirituali, corrispose nel corpo e nell’anima alla passione di Cristo e fu per questo posta sotto custodia per cinquanta giorni, offrendo un mirabile modello di pazienza e di obbedienza.
San Giustino
Memoria di San Giustino, martire, che, filosofo, seguì rettamente la vera Sapienza conosciuta nella verità di Cristo: la professò con la sua condotta di vita e quanto professato fece oggetto di insegnamento, lo difese nei suoi scritti e testimoniò con la morte avvenuta a Roma sotto l’imperatore Marco Aurelio Antonino. Infatti, dopo aver presentato all’imperatore la sua Apologia in difesa della religione cristiana, fu consegnato al prefetto Rustico e, dichiaratosi cristiano, fu condannato a morte.
San Cipriano
Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo, mentre oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo.
San Martino di Tours
Memoria di San Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell’odierna Ungheria, e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di Sant’Ilario di Poitiers. Ordinato infine sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore.
Santi Proto e Giacinto
A Roma nel cimitero di Basilla sulla via Salaria antica, deposizione dei santi martiri Proto e Giacinto, che il papa San Damaso celebrò nei suoi versi, recuperando i loro tumuli nascosti sotto terra. In questo luogo, circa quindici secoli dopo sono stati nuovamente ritrovati il sepolcro intatto di San Giacinto e il suo corpo consumato dal fuoco.
INFO & CONTATTI
Unità Pastorale 17
Diocesi di Perugia Città della Pieve
tel: 348 3140600
e-mail: parrocchiasangiustino@gmail.com
web: up17.weebly.com