Veronica Giuliani nacque a Mercatello, nel Ducato di Urbino, ultima figlia di sette di Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. Entrò nell’ordine delle Clarisse cappuccine nel 1677 a 17 anni, nel monastero di Città di Castello, cambiando il nome da Orsola a Veronica per ricordare la Passione di Gesù. Dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie, divenne badessa dello stesso monastero.

Durante la sua vita monastica ricevette l’impressione delle spine. Successivamente, dopo tre anni di digiuno a pane e acqua, il venerdì santo, le apparvero le stimmate e nel cuore ebbe impressi gli strumenti della Passione.
Alla sua morte, avvenuta nel 1727, il vescovo di Città di Castello fece controllare il cadavere, e fatto particolare fu che all’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte, e sulle pareti dei ventricoli furono trovati scolpiti gli emblemi della passione così come li aveva descritti e persino disegnati.
Scrisse un diario, “Il tesoro nascosto”, pubblicato postumo nel quale racconta la propria esperienza mistica. È un’opera imponente in cui racconta la sua partecipazione alla duplice natura umana e divina di Gesù, ai Suoi doni, dello Spirito Santo e della Passione terrena, la ricezione delle cinque stigmate da Gesù Cristo Dio, le sue esperienze con Satana e altri demoni, il dialogo quotidiano con due angeli custodi e con la Vergine Maria, le visioni delle anime e dei demoni e dei loro dolori nell’Inferno. Veronica lasciò un’opera unica, il suo diario, scritto in 22.000 pagine manoscritte rilegate in 36 volumi, nelle quali manca qualsiasi cancellatura o correzione e la normale punteggiatura.
La Chiesa cattolica la riconosce come portatrice delle stigmate. Nel 1796 fu avviata la causa di beatificazione e dopo molti anni nel 1804 fu beatificata, mentre nel 1839 fu canonizzata. Nel 1978 il vescovo di Città di Castello, Cesare Pagani, fondò il Centro studi “Veronica Giuliani”. Nel 1980 i vescovi dell’Umbria e delle Marche inoltrarono alla Congregazione per la Dottrina della Fede la richiesta del riconoscimento a Santa Veronica Giuliani del titolo di Dottore della Chiesa.
Nel 2010, in occasione dei 350 anni dalla nascita, la diocesi di Città di Castello ha indetto un giubileo diocesano denominato “Anno Veronichiano”. Per questa occasione è stata concessa l’indulgenza plenaria quotidiana presso la basilica cattedrale, la chiesa del monastero delle Cappuccine e la chiesa parrocchiale di Santa Veronica.
E’ ricordata nel giorno della sua morte, il 9 luglio. E’ rappresentata con un cuore, le stigmate e la corona di spine. E’ patrona degli atleti di scherma con Decreto Pontificio emesso dalla Santa Sede nel 2017, che recita: “Patrona presso Dio degli sportivi dell’arte della scherma in Italia”. Tale patronato è stato spiegato dal’Arcivescovo di Urbino nella sua omelia: “Santa Veronica da ragazza ha praticato l’arte della spada, ma quel che più conta è che l’immagine della spada appare molto spesso nelle visioni mistiche della Santa con vari significati, che riguardano il cammino spirituale del cristiano e la lotta contro il male. In questo senso religioso e spirituale viene presentata come esempio e patrona degli sportivi della scherma”.