Santi Proto e Giacinto

Santi Proto e Giacinto
Santi Proto e Giacinto
[III secolo, Roma 260]
Poco si sa di Proto e Giacinto, che probabilmente erano fratelli. Il loro nome viene fatto all’interno della “Depositio martyrum”, un documento molto importante che ricorda un moderno calendario e che riporta giorno dopo giorno i martiri cristiani nel giorno della loro morte.

La tradizione narra la loro vita in modo leggendario. Essi sarebbero stati due fratelli cristiani resi eunuchi come voleva la pratica di quell’epoca, schiavi di Santa Eugenia prima della sua conversione, figlia del nobile romano Filippo prefetto di Alessandria d’Egitto. I due fratelli erano di fede cristiana e la vicinanza contribuì alla decisione della conversione. Successivamente i due giovani furono ceduti alla nobile Bassilla, convertitasi a sua volta grazie ai loro insegnamenti. Denunciati, furono giustiziati sotto l’imperatore Valeriano nel 260, e i loro corpi furono sepolti nel cimitero di Bassilla, lungo l’antica via Salaria, in una cripta segreta dove i cristiani davano degna sepoltura ai propri morti.

I loro resti subirono vari spostamenti e le loro reliquie sono conservate in varie chiese, ma particolare curioso fu il ritrovamento della tomba di Giacinto, avvenuto nel 1845, quasi completamente integra e inviolata. La Chiesa cattolica celebrava la memoria liturgica l’11 settembre e l’emblema con cui sono rappresentati è palma.